domenica 16 giugno 2013

Interrogazione sui veleni alla Procura di Reggio Calabria



In merito ai veleni del palazzo di giustizia di Reggio Calabria, noi deputati del movimento 5 stelle abbiamo presentato una interrogazione a risposta scritta al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.Nella premessa dell'interrogazione abbiamo ricostruito gli inquietanti episodi che hanno caratterizzato gli uffici giudiziari reggini negli ultimi mesi in cui si sono registrate «minacce e irruzioni ai danni della Procura. Lo scorso marzo il pm Giuseppe Lombardo, che a Reggio Calabria sta cercando di sventrare il sistema criminale calabrese conducendo inchieste scomode, è stato destinatario dell’ennesima minaccia, avendo ricevuto una missiva accompagnata da cinquanta grammi di polvere da sparo con allegato il seguente messaggio: “Fermati. Perché se non ti fermi da solo lo facciamo noi con altri 200 chili”. Lo scorso 20 marzo dentro il palazzo della procura è pervenuta una busta con proiettile destinata al sostituto procuratore generale Francesco Mollace e al pm dell’antimafia Antonio de Bernardo».E ancora: «A pochi giorni dalla nomina a Reggio Calabria del nuovo procuratore della Repubblica Federico Cafiero De Raho, c’è stata un’irruzione da parte di ignoti negli uffici Dda siti al quinto piano del palazzo del Cedir, sede della stanza riservata in cui sono custoditi l’archivio dell’ex procuratore capo Giuseppe Pignatone, fascicoli archiviati di intercettazioni preventive su personaggi politici e magistrati, fascicoli di inchieste importanti».Abbiamo inoltre sottolineato il fatto che “negli ultimi anni lo strumento delle intercettazioni preventive è stato utilizzato per ascoltare avvocati, commercialisti, politici, giornalisti e la maggior parte dei magistrati reggini”, chiedendo ai Ministri se intendano procedere ad una verifica di eventuali intercettazioni preventive fatte illegalmente dalla Procura di Reggio Calabria. Da ultimo abbiamo portato all’attenzione del Ministro la notizia di questi giorni relativa alla scomparsa del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice che, prima di far perdere le sue tracce, ha inviato un memoriale e un video attraverso cui ha descritto la Procura di Reggio come caratterizzata da molte ombre e ha spiegato di essere stato costretto da alcuni magistrati, in questi anni, a rendere dichiarazioni false. Per i parlamentari cinque Stelle la città di Reggio Calabria ha bisogno di chiarezza e di riacquistare fiducia nella magistratura reggina e, anche per evitare il rischio che subisca un duro colpo alla sua credibilità, hanno chiesto al Governo se intenda adottare provvedimenti di sua competenza per fare piena luce sulla Procura di Reggio. 

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